Paola Prinzivalli
Paola Prinzivalli
Fano, Italie - italiana
Ses textes
Non so nuotare
Un giorno riuscirò a riconoscerti.
Indosserò un vestito rosa
e le scarpe con il tacco.
Tu, il tuo sorriso migliore.
Quando i lacci saranno sciolti, il vento
mi scompiglierà i capelli e tu li raccoglierai
nella tua mano. Ogni sasso
troverà il suo posto.
E anche i miei occhi.
Quel giorno
sarò impegnata a non affogare.
E tu ricorderai che io
non so nuotare. La mia voce
ti farà paura. Il mio corpo fremerà
nello spasimo del canto (...)
Me, femmina
Ripongo i desideri tra le pieghe
del silenzio. Non sai quanto
la tua bellezza mi ferisce. Perduta
tra le macerie dei miei sogni, leggo
il mio nome su quei macabri fogli.
M\'importava, delle conseguenze.
Stabilità, staticità, gli altri
- granelli di sabbia che scorrono
e ricoprono me, femmina.
Nessun nodo si è mai sciolto
convivono nel limbo dell\'attesa.
Nei tuoi occhi luminosi, sicuri.
Tu prendi tutto con un solo slancio.
Io (...)
Cercami, poi trovami
Cercami, poi trovami tra le righe
dei tuoi discorsi, nei bar affollati.
Dietro quella luna così grande
da spaventarci. A volte, senza te
mi sorprendo nei gesti di mia madre.
Le labbra tese in un\'espressione
amara. E mi guardo da un piano
inclinato, mi vedo sdoppiata tra
una vecchia pazza e i capricci
di bambina. Come posso riuscire
a imparare dalle briciole di
sguardi cangianti, dalle sue urla che
feriscono le orecchie. Indosso (...)
Può bastare
Michela va di corsa stamattina: bancomat, spesa, bollette da pagare. Cammina spedita per i corridoi del centro commerciale ed ecco che lui spunta all\'improvviso, facendola sussultare.
È quell\'uomo che incontra tutti i giorni davanti alla scuola di sua figlia, un papà in attesa come tanti altri. Ma lei lo ha notato, è il suo tipo: sguardo profondo e bel sorriso.
L\'anno precedente, si erano scambiati dei cenni di riconoscimento, dopo aver cond (...)
Nuda, ancora una volta
Nuda, ancora una volta. Un'altra
goccia di sudore scivola lungo
la schiena. I miei occhi sono chiusi
per nascondermi, dimenticarmi. Ora
come sempre, persa in un mondo
che mi appartiene. Voglio provare
a togliere quel velo che ricopre
la pelle mia, vera. Per mostrare.
Voglio uscire da quella soffitta
il cui calore mi trattiene, dentro.
Ideale di me che non esiste.
Voglio dare via la parte di me
imprigionata in una gabbia. Ora
(...)
Desideri frantumati
Con la smania cosparsa sulla pelle
come la polvere di desideri
frantumati, aspetto che arrivi
un momento giusto, per smettere di
ricordarmi di te. E questa notte
il mondo è di nuovo capovolto
nei miei sogni accaldati, intrisi
di nero e vecchi ricordi. Io, mai
potrò avere quello che tu vuoi.
Forse.
Assimilate da buone intenzioni
non ci curiamo delle ferite
sempre aperte. Passeranno i rimpianti
resterà tutto fermo, incompiuto (...)
Non ho altra scelta
In un posto come questo puoi
non salutare gli altri. Lo sguardo
resta fisso e vede solo il blu
delle sedie. È meglio lo squallore
della stanza invece degli occhi
della gente. Ma quando mi trovo qui
devo affrontare lo squallore dei
miei anni. Come una persona
qualunque, cerco di giustificarmi.
E spero che mi sentirò normale
seduta sul bordo di questa sedia.
Non ho altra scelta che restare qui.
Le gemelline
Erano distese vicine sul letto nella grande soffitta, e si scervellavano cercando il modo migliore per vendicarsi della zia. Quell'arpia le aveva messe in punizione un'altra volta solo perché avevano dato al loro antipatico cuginetto la lezione che si meritava: incollarlo alla sedia era il minimo, visto come le trattava. Ma lui in fondo non faceva altro che imitare sua madre: era lei che le considerava le sue servette ed era sempre nervosa perché (...)
Donna nuova
Ascolto le armoniche del tuo
respiro. Sono note che cantano
la vita passata. Io ascolto
e cerco una parte di me che mai
potrò essere. Il tempo trascorre
lento, e resto seduta su questa
valigia di resti ché non si apra.
Mi trattengo, mi tengo come olio
leggera in superficie. Vorrei
esplodere talmente che implodo.
Schegge di me si fissano ovunque.
Sanguino, e silenziosa aspetto
quella fine che ti porta di nuovo
al principio. La (...)
Un sorriso dolce e tumefatto
La realtà è un dolore troppo
grande per poterci vivere dentro.
Forse, con un po' di pazienza, posso
scandire tutte le sillabe che mi
restano. Legarle insieme oggi
per dar loro un senso domani. Se
ripercorro a ritroso distese
di paragrafi afflitti, morbosi.
Se resto incastrata nelle stesse
fessure, con gli occhi dalla parte
sbagliata. Se mi stendo, fingendo di
essere morta. Ti regalerò un
sorriso, dolce e tumefatto, per
dirti: (...)
Pensare a lui
Non riesco a fare a meno di pensare a lui. E non capisco come può ancora succedere. Dopo tutto quello che è accaduto. Dopo che si è dimostrato palesemente e senza ombra di dubbio che non gli interesso minimamente. Non perché è sposato. Non si è fatto nessuno scrupolo a sedurre quell'altra. Non potrò mai dimenticarmi quella cena aziendale: stavano per andarsene via insieme, era palese, era stato palese durante tutta la cena. Solo piccoli dettagli: (...)
Casalinga forzata
Sono le otto del mattino. Il resto della famiglia è appena uscito di casa, ognuno a fare il proprio dovere quotidiano. Seduta al tavolo della cucina, la mamma-laureata-disoccupata-casalinga forzata è ancora in pigiama. Tenta di ricordare cosa si fosse prefissata di fare questa mattina, ma proprio le sfugge. Lo sguardo corre sulla fila ordinata di film in DVD sotto il televisore, ma poi passa oltre. Guardare un film, già visto troppe volte, alle o (...)
Ti ho vista triste
Ti ho vista triste
con le braccia piene di vita.
Le rispondi con l'istinto
e non con le intenzioni.
I tuoi seni ricolmi non bastano
a riempire la cavità svuotata
dalla tua essenza.
Rassegnata agli eventi
la vita si ripete.
Circolare, inevitabile.
Seduta e inerte, aspetti
quel cavaliere bianco che può
salvarti. Ma lo sai
esiste solo nei tuoi sogni.
Era diverso
Era come noi: ogni giorno faceva le stesse cose che facevamo noi, andava negli stessi posti, incontrava le stesse persone. Eppure era diverso. In principio non ce ne eravamo accorti, le sue stranezze ci sembravano buffe. Non è facile spiegare cosa aveva di strano: era privo di espressioni, una sorta di rigidità dei muscoli del viso. Ora che ci penso, anche i movimenti del suo corpo erano un po' rigidi. Ma era così simpatico! Le sue battute sarcas (...)
Suona la sveglia
Suona la sveglia, sono le sette. La spengo, mi alzo, faccio pipì. Vado in cucina, preparo il caffè. Do i croccantini al gatto che miagola. Yogurt e cereali. Scorro i giornali su internet. Guardo l'orologio appeso in cucina: le sette e trenta. Mi lavo e mi vesto, rassetto il letto. Sono le sette e cinquanta ed esco di casa, anche il gatto. Salgo in macchina e mi immetto nel traffico. Alle nove siedo alla mia scrivania. Scambio “buongiorno” e conve (...)
perseverare
Si dice che è diabolico, se si persevera nei propri errori. Chi è che giudica? Chi mi dice che effettivamente sto sbagliando? C'è questa tizia, questa vocina dentro di me, che mi ripete in continuazione di mollare, di lasciare, di rinunciare. Mi chiedo se è affidabile oppure se devo far finta che non c'è. “E' lei che... mi frena e non mi fa pensare...”
Quello che vivo è una completa mancanza di modelli, avendo rifiutato tutti i condizionamenti (...)
Reclamo
Reclamo uno spazio
pulito
dalle sentenze dei corvi.
Questa rete a maglie larghe
mi confonde le emozioni.
Reclamo regole
certe
da poter infrangere
e un giudice imparziale
che mi prenda in simpatia.
Reclamo un'età
assolata
piena d'ironia.
Quando verranno mozzati
i ghigni
voglio stare in prima fila.
Reclamo una storia
diversa
ma con la stessa vita.
Vissuta
con il solito travestimento
e persa in partenza.
Ti ho immaginato
Ti ho immaginato
che abbracciavi la mia vita
forte, per non farmi scappare.
Ti ho immaginato
guardarmi negli occhi per ore
fino a dimenticarne il colore.
Ti ho immaginato
che proteggevi ogni mio passo
per nascondermi il tuo mondo.
Ti ho immaginato
che giocavi con i miei ideali
fino a frantumarli, uno ad uno.
Tu sei
quello che non dovrei mai
vedere, sentire, ascoltare.
Tu puoi
inventare una vita intera,
senza viverla mai (...)
un addio
Quando i cerchi si chiudono e il rancore lascia il posto alla malinconia, ripensi a tutto quello che è stato.
Tiri le somme, chiudi il bilancio, ma non riesci a capire se hai patito più tu o l'altro. La tristezza dell'addio colma tutti i pensieri, l'inevitabilità del tempo trasforma il dolore in tenerezza, il rimpianto opacizza i ricordi.
Affronterai altro struggimento, proverai ancora piacere, ma nel momento c'è solo il distacco. Tracciare (...)
Amore e Psiche
E' così ridicolo pensare
di poterti parlare
in un posto che non sia
la mia immaginazione.
Ed il tuo egoismo è grande
quando tocchi il cuore
così profondamente
e nessuno può ridarti quella forza
l'emozione.
Con le orecchie sature e piene
di chitarre distorte,
sento la mia intimità violata,
nel pieno, lacerante.
E ritrovo ancora il nodo
mai sciolto dentro di me
solo assopito.
Le parole che hai copiato
sono qui, nei miei pensi (...)